PERCHE’ PAGARE LA CONSULENZA ASSICURATIVA DIRETTAMENTE AL PROFESSIONISTA QUANDO ALTRI NON LO CHIEDONO ?
Questa eventualità dipende dalle modalità operative adottate dai consulenti di assicurazione nello svolgimento della propria professione.
In via generale e ricorrente ogni sottoscrittore di un contratto di assicurazione paga il prezzo della consulenza ricevuta dal distributore della polizza all’interno del costo delle coperture comprate. Il premio di una assicurazione, infatti, comprende diverse componenti tra le quali c’è anche questo compenso. Il prezzo della consulenza, però, non è sempre indicato in modo esplicito nel contratto di assicurazione anche se in molti di essi sono riportate le provvigioni spettanti al distributore.
Questo metodo di remunerazione della consulenza è il più diffuso e spinge il consulente assicurativo a svolgere anche una azione commerciale senza il cui successo il professionista non percepirà alcun compenso. La concomitanza dell’azione consulenziale e di quella commerciale sta alla base dell’attività dei distributori che operano sul mercato, siano essi agenti, mono o plurimandatari, che broker.
Quando, invece, l’attività di consulenza, l’assistenza ed i servizi sono esercitati in assenza dell’azione commerciale, ed il professionista opera in autonomia nel solo interesse del proprio cliente e per suo conto, allora il compenso del consulente sarà corrisposto direttamente dal cliente al professionista, come accade con qualsiasi altro mestiere.
Ovviamente le prestazioni ottenute nei due casi non sono uguali dato che la presenza o l’assenza di un interesse commerciale del consulente caratterizza il suo rapporto col cliente.
Si registrano, infine, casi nei quali entrambi i meccanismi vengono applicati contemporaneamente.